Civita è una frazione del comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo. Il borgo, di spiccato interesse storico, si erge su un promontorio con lo sfondo della Valle dei Calanchi.
Il progetto, esito di un concorso, tende tra i rilievi collinosi della città e del borgo un arco che raccoglie le direttrici topografiche uscenti dall’abitato di Bagnoregio e le convoglia all’ingresso della Civita.
Il percorso di accesso alla Civita con la nuova infrastruttura
Il percorso non è inteso come una semplice connessione diretta tra due punti, ma tenta la costruzione di una promenade che accompagni il visitatore nell’esperienza visiva del borgo. L’assetto complessivo della struttura ospita sia un affaccio verso la vallata nord e, attraverso una passerella pedonale, ad una quota più bassa di quella principale di accesso al borgo, si protende al contempo verso la Valle dei Calanchi, permettendo l’esperienza di entrambi i paesaggi, da punti di vista differenti.
Inserimento della passerella nel paesaggio dei calanchi
Il progetto tenta anche una razionalizzazione funzionale del sito. L’intervento prevede un adeguamento della viabilità carrabile proveniente dall’abitato di Bagnoregio, in particolare dal convento, che si prevede tangente ai caseggiati prospicienti l’attacco della passerella, dal lato opposto alla rupe della Civita. Il traffico veicolare è previsto esterno al piazzale su cui affacciano i suddetti edifici, così da consentirne sistemazione e pedonalizzazione. Tale intervento è necessario ai fini di costruire un punto di sosta adeguato per la gestione turistica del sito, indicata per il suo livello di accessibilità. Il piazzale è collegato direttamente con il lato pedonale della passerella di accesso al borgo, che presenta una suddivisione dei flussi: il lato esterno, panoramico, è destinato allo scorrimento pedonale e il lato interno, verso la sella, alla viabilità leggera veicolare.
Concept dei flussi di mobilità
Le scelte strutturali sono diretta conseguenza delle soluzioni compositive adottate. Le spinte orizzontali derivanti dalla deviazione dei carichi gravitazionali delle due passerelle all’interno dei sottostanti ’bracci’ dei piloni, si bilanciano solo parzialmente a causa della notevole differenza di entità degli aggetti. Per perequare, quindi, lo stato di sollecitazione nei ‘bracci’ del singolo pilone a ‘V’, si è fatto ricorso ad un graduale pretensionamento degli stralli. Sia i piloni sia le strutture delle passerelle sono in acciaio corten, mentre le sovrastrutture delle due passerelle sono realizzate con elementi lignei. L’utilizzo del c.a. è limitato alla soletta collaborante degli impalcati oltre che ai blocchi ed ai pali di fondazione.