Conversion+ è un evento itinerante a cadenza annuale che indaga i fenomeni di abbandono del paesaggio urbano contemporaneo attraverso pratiche interpretative collettive e transdisciplinari. [Leggi qui la sua storia.]
La terza edizione si è caratterizzata come un festival della durata di 20 giorni e ha avuto l’ambizioso obiettivo di realizzare, in una sola settimana, tre workshop paralleli (di architettura, fotografia e videoarte). Reiterando in scala più grande il format ormai consolidato e tipico di Conversion+, si sono fatti coesistere gli esiti dei lavori in un’unica esposizione, assieme a un’installazione illustrante i risultati dell’edizione 2013 e ai prodotti della ricerca indipendente di SMALL.
Durante i 20 giorni del festival si sono susseguiti anche incontri pubblici dedicati all’approfondimento delle tematiche relative all’abbandono del costruito urbano. Tutto il festival si è svolto nella prestigiosa cornice del Teatro Margherita di Bari, edificio a sua volta carico di memorie e significati per la città di Bari e oggi in stato di parziale abbandono, sottoutilizzato come spazio espositivo in attesa di una definitiva ristrutturazione.
Gli elementi della Open Exhibition Bari Abandoned Landscape è stata l’esposizione di parte dei risultati della ricerca condotta da SMALL sulle condizioni dell’abbandono, della dismissione e del sottoutilizzo del patrimonio costruito della città di Bari. La ricerca ha prodotto la mappatura di più di 700 edifici dismessi o sottoutilizzati all’interno del territorio comunale barese e, attraverso la raccolta di un vasto set di dati e la compilazione di schede e analisi, ha generato un quadro inedito dei regimi di proprietà dello stock edilizio abbandonato, oltre a una serie di considerazioni qualitative e quantitative sulle possibilità di riattivazione di tali edifici.
Al centro del foyer, una grande mappa a terra mostra i più di 700 edifici abbandonati in oltre 200 siti, mappati e analizzati da SMALL attraverso schede tecniche di dettaglio delle loro caratteristiche, origini e condizioni.
Su due pareti, alcune letture statistiche e critiche della composizione dello stock edilizio mappato e analizzato.
Reuse Anatomy ha presentato i risultati di una ricerca condotta sui più recenti progetti di riuso in Italia e nel mondo, con l’obiettivo di analizzare le strategie di intervento ricorrenti nei casi di riprogrammazione funzionale di edifici preesistenti. Il riuso è stato quindi presentato come tema innovativo anche da punto di vista strettamente compositivo-progettuale e come metodologia di lettura delle trasformazioni architettoniche eseguita in coerenza a quattro strategie compositive principali e undici sotto-strategie, messe in evidenza con disegni concettuali di sintesi.
I pannelli sospesi e illuminati mostrano una selezione di 30 su 80 progetti internazionali analizzati dagli studenti del Politecnico di Bari con il coordinamento di SMALL.
A parete è sviscerata la tassonomia delle categorie di lettura dei progetti.
All’interno della Open Exhibtion del Teatro Margherita ha trovato collocazione anche una installazione composta da una resa analogica di Map Vacancy, contest di photogeotagging online, ideato come edizione 2013 di Conversion+, con l’obiettivo di costruire una mappatura collettiva degli spazi in dismissione con le segnalazioni in Italia e nel mondo inviate dai partecipanti attraverso la piattaforma web.
L’installazione è concepita come una resa “analogica” dei risultati del concorso online, con una selezione di circa metà delle più di 800 fotografie pervenute in quella occasione. Ogni fotografia è dotata di coordinate che consentono la sua collocazione su una mappa dell’Italia (e delle nazioni segnalate) deformata in stile peutingeriano adagiata sul tavolo. Attraverso le coordinate e una lente è possibile individuare la localizzazione e con una lente leggere il titolo e l’autore della foto.
Esplorazione urbana
L’esplorazione urbana è uno dei momenti fondamentali di tutte le edizioni di Conversion+. Nell’edizione 2014, in particolare, l’esplorazione è stata indispensabile per contestualizzare le problematiche relative all’abbandono del territorio barese, trasmettendone il carattere ai circa 50 partecipanti ai workshop, venuti da tutta Italia e anche dall’estero, oltre che a al pubblico interessato.
L’esplorazione ha seguito un percorso di scoperta di episodi eclatanti di abbandono di edifici di proprietà pubblica, partendo dal Teatro Margherita, attraverso il murattiano, per concentrarsi poi su una ricognizione del contesto del quartiere Libertà, sede della Manifattura dei Tabacchi, oggetto dei workshop di architettura e videoarte relazionale. Infine, si è compiuta una tappa alla Ex Caserma Rossani, imprescindibile per una comprensione esaustiva del patrimonio e delle energie sociali che il quadro barese offre in merito alle possibilità di riattivazione di tessuti costruiti dismessi.
Workshop Architettura
Il tema scelto per il laboratorio di progettazione architettonica è stato l’ipotesi di riusi parziali, temporanei o a lungo termine della Ex Manifattura dei Tabacchi. Immobile di grandissime dimensioni (secondo per estensione al solo stadio San Nicola sull’intero territorio comunale), da decenni è preda di abbandono e pesante degrado, solo parzialmente arginato dal riutilizzo in alcune ore del giorno di una piccola parte della sua volumetria come mercato alimentare.
Un momento durante i lavori del workshop di progettazione.
I 27 partecipanti, organizzati in tre gruppi, sono stati coordinati nelle operazioni di design dagli architetti Marco Navarra (NOWA), Giacomo Borella (Studio Albori) e Francesco Librizzi (Francesco Librizzi studio) e coadiuvati dal team curatoriale. Concentrandosi su parti diverse del complesso corpo edilizio, i gruppi hanno realizzato una proposta progettuale di riuso attraverso una grande plastico realizzato a mano, con materiali “poveri” e di riciclo, assemblato e quindi esposto come parte integrante della Open Exhibtion all’interno del Teatro Margherita.
Gli architetti invitati hanno anche raccontato, in lecture pubbliche, la loro esperienza lavorativa personale intorno a temi affini a quelli delle attività di progettazione in corso.
Il grande plastico della Manifattura, una volta completato.
L’ipotesi sviluppata nel workshop punta a potenziare l’accessibilità a tutti gli spazi della manifattura e a rendere attraversabile il complesso, riconnettendolo alla maglia viaria circostante attraverso minimi interventi di demolizione che consentono l’apertura di varchi nei fronti esterni, sfruttando la configurazione dell’edificio che è composto da una somma di corpi di fabbrica accostati.
Workshop Fotografia
Il Workshop di Fotografia, coordinato da Michele Cera ha avuto l’obiettivo di indagare le molteplici forme del fenomeno di abbandono che investono il territorio alla scala dell’architettura e del paesaggio urbano.
Otto autori provenienti da tutta la penisola italiana e dall’estero hanno partecipato al laboratorio.
A partire da una prima ricognizione effettuata dal team curatoriale sulla mappatura del fenomeno di abbandono del paesaggio urbano, si sono tracciate sezioni territoriali individuando uno o più percorsi che i partecipanti hanno utilizzato come riferimento per compiere delle azioni di attraversamento fisico dello spazio. Alla fine dei giorni di attività, ciascun partecipante ha selezionato 4 tra i propri scatti che, stampati e incorniciati, sono stati disposti all’interno dell’esposizione in un allestimento co-ideato dal gruppo di lavoro, dal tutor e dai curatori.
Durante le revisioni pomeridiane, successive alle campagne fotografiche.
Video e Arte relazionale
Il workshop, diretto da Donatello De Mattia ha proposto il mezzo audiovisivo come strumento di lettura, descrizione e progetto del territorio, per riflettere sulle pratiche legate all’attraversamento del paesaggio urbano. Il workshop dell’edizione 2014 ha avuto come oggetto la Ex Manifattura dei Tabacchi di Bari, e in particolar modo la sua duplice natura di contenitore abbandonato e di luogo vitale e identitario, anche se solo in piccola parte e per alcune ore del giorno. Le esperienze vissute, osservate e registrate, durante quest’esplorazione, con gli strumenti e le metodologie messe a punto dal workshop, sono state restituite sotto forma di installazione ambientale composta da audio, video e oggetti raccolti durante l’attraversamento del territorio ed esposta all’interno del Teatro Margherita come parte integrante della Open Exhibtion.
L’installazione audiovisiva comprensiva degli oggetti raccolti e composti dagli artisti partecipanti, oltre che dai due video girati alla Manifattura.
I dibattiti pubblici
Durante i 20 giorni di festival, Conversion+ ha trasformato il Teatro Margherita in luogo ospite di due diverse occasioni di dibattito, che hanno affrontato da punti di vista differenti il complesso fenomeno dell’abbandono del tessuto costruito e del paesaggio urbano contemporaneo.
In un primo incontro, è stata realizzata la presentazione del libro “TEMPORIUSO. Manuale per il riuso temporaneo di spazi in abbandono, in Italia”.
Hanno partecipato al dibattito, incentrato sul riuso declinato dal basso e alla scala minuta dell’architettura, ma con una visione strategica più ampia: Isabella Inti e Matteo Persichino – Temporiuso; Umberto Morfini – presidente WWF Bari; Vitandrea Marzano – sociologo urbano; Planar, Xscape, Metriquali – associazioni culturali; Dopperlgaenger – galleria d’arte contemporanea; Fabrizio Bellomo – artista.
Uno dei momenti di dibattito.
In un secondo incontro, a seguito della presentazione del libro “Atlante dei Paesaggi Riciclati” di Michela de Poli e Guido Incerti, il dibattito ha ribaltato il punto di vista del confronto, incentrandosi sugli aspetti strumenti della pianificazione e della progettazione del paesaggio per lavorare alla risoluzione di questioni relative all’abbandono di brani di paesaggio costruito. Hanno partecipato al secondo dibattito: Angela Barbanente – assessore alla Qualità del Territorio della Regione Puglia; Carla Tedesco – assessore all’Urbanistica del Comune di Bari; Guido Incerti – Bd’A, docente della Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara; Francesca Calace – urbanista, docente del Politecnico di Bari; Fabio Alessandro Fusco – architetto, docente del Politecnico di Milano; Garden Faber – associazione culturale.
Uno scatto dalla sera dell’inaugurazione della mostra.
Particolare dell’esposizione. Light design realizzato da FOS Architetti.
Conversion+ si deve, sin dalla prima edizione, all’apporto sempre fertile dei promotori Edilceramlab, officina delle idee di Edilceram, a fianco dei curatori in tutte le edizioni del progetto.
Leggi di più sul sito originale: Conversion+ 2014